Perché si dice “capo di gabinetto”

capo di gabinetto

Capo di gabinetto è una espressione che sentiamo spesso durante i notiziari alla televisione relativi al lavoro del governo italiano. Nel linguaggio comune siamo probabilmente più abituati ad intendere il gabinetto come la stanza del bagno. In questo caso però il significato è molto differente. La parola gabinetto nella sua versione originale francese significa cabina, intesa come piccola stanza. Qui nella fattispecie si riferisce alla stanza privata di un alto funzionario del governo, come ad esempio li capo dello stato, in cui si riuniscono i suoi più stretti collaboratori. Di conseguenza il capo del gabinetto è la figura responsabile del lavoro di queste persone.

Perché si dice “di primo acchito”

Di primo acchito è un modo di dire ricercato che serve per indicare che una certa azione avviene subito, immediatamente. L’origine è davvero particolare. Il termine acchito deriva dal francese ed è collegato al gioco del biliardo. Nello specifico si riferisce ad un modo specifico di iniziare la partita dopo aver collocato palla e pallino. E’ quindi la prima mossa che viene fatta, immediatamente all’inizio della partita.

Perché si dice “essere male in arnese”

essere male in arnese

Essere male in arnese è una espressione che si usa quando si vuole descrivere una persona che vive in condizioni di ristrettezze economiche. Si usa più raramente per indicare qualcuno che sta effettuando una attività senza però avere strumenti e possibilità all’altezza della situazione. Arnese è un termine che ha origine dal francese, e ha originariamente il significato d armatura. Si riferisce quindi al equipaggiamento dei cavalieri. Questo aveva conseguenze dirette sul livello di protezione nel caso di colpi subiti durante uno scontro.

Perché si dice “paese della cuccagna”

paese della cuccagna

Paese della cuccagna è una espressione che si usa per descrivere, spesso in forma esagerata o di aperta critica, un luogo in cui ci si può divertire e si possono godere numerosi piaceri. La cuccagna è un termine con cui, nel XV secolo, si chiamava il guado, cioè una pianta divenuta molto famosa perché le sue foglie venivano utilizzate per produrre colore blu utilizzato soprattutto per i vestiti. Il luoghi in cui questa pianta veniva coltivata e poi venduta erano divenuti molto ricchi grazie alla notevole richiesta come colorante di stoffe usata dalla ricca nobiltà.

Perché si dice “fare il crumiro”

fare il crumiro

Fare il crumiro è una espressione che viene usata per indicare uno o più lavoratori che, durante uno sciopero, non partecipano alla manifestazione degli operai ma rimangono sul posto di lavoro. L’origine di questo modo di dire è molto particolare,  e nulla ha a che vedere con la questione degli scioperi. Il primo utilizzo del termine crumiro infatti indicava una tribù della Tunisia che fu protagonista di numerose scorrerie alla fine del diciottesimo secolo. Solo più tardi venne utilizzato dai sindacati per indicare i lavoratori che non partecipavano agli scioperi.

Perché si dice essere di corvée

essere di corvée

Essere di corvée è una espressione che si sente spesso utilizzare in ambito militare. Fa riferimento infatti ai turni di attività che vengono assegnati ai soldati relativi a mansioni di pulizia o lavoro pesante. L’origine del termine corvée però non ha un legame con questo ambiente. Si tratta infatti di una prestazione di lavoro che era dovuto al signore che possedeva le terre su cui vivevano i contadini.

Perché si dice “vivere secondo cliché”

Vivere secondo cliché significa condurre una vita simile a quella di molte altre persone, senza differenziarsi in modo evidente. Cliché è un termine francese che veniva usata per indicare la matrice con cui si riproducevano ad esempio fotografie, disegni o dipinti. Serviva quindi per creare una serie di copie. In generale, la parola cliché denota mancanza di originalità e prevedibilità.

Perché si dice “nouvelle cuisine”

Il termine nuovelle cuisine indica una tipologia di cucina differente dalla cucina tradizionale.  L’espressione significa, appunto, nuova cucina; questa terminologia e’ stata diffusa da alcuni critici gastronomici francesi per indicare il particolare movimento culinario sorto in Francia negli anni ’70.  Questo modello predilige una cucina sana, naturale, con tempi di cottura ridotti, utilizzo di prodotti stagionali e che valorizza l’estetica del piatto.

Il termine nuovelle cuisine è da molti considerato in termini di negatività perché  ritenuta una cucina caratterizzata da pietanze molto costose, in genere servite con porzioni ridotte e rivolta ad una clientela benestante.

I “dieci comandamenti” della nuovelle cuisine:

“Non cuocerai troppo.”
“Utilizzerai prodotti freschi e di qualità.”
“Alleggerirai il tuo menu.”
“Non sarai sistematicamente modernista.”
“Ricercherai tuttavia il contributo di nuove tecniche.”
“Eviterai marinate, frollature, fermentazioni, ecc.”
“Eliminerai le salse e i sughi ricchi.”
“Non ignorerai la dietetica.”
“Non truccherai la presentazione dei tuoi piatti.”
“Sarai inventivo.”

 

 

Perché si dice “uovo alla coque”

Uovo alla coque è un tipo di cottura che si può fare alle uova. Nello specifico prevede che le uova vengano immerse in acqua bollente per qualche minuto, per essere poi passate in acqua fredda prima di mangiarle. Il termine coque deriva dal francese, e significa guscio. Si riferisce quindi al fatto che l’uovo non viene rotto ma cotto intero.

Perché si dice “radiare dall’albo”

L’espressione radiare dall’albo viene usata quando viene preso un provvedimento disciplinare nei confronti di un professionista iscritto allo stesso, che in conseguenza di ciò non può più godere dei benefici che l’iscrizione prevede. Le parole radiare e albo hanno entrambe origini curiose. Radiare ha origine francese, e significa tirare una riga, riferito ovviamente alla cancellazione di un testo. L’albo invece ha origine romana: era una tavola di legno bianca usata per esporre pubblicamente comunicazioni ufficiali. Ecco quindi che unendo le due parole otteniamo la rimozione da un elenco ufficiale di un testo, nel caso specifico il nominativo di un professionista precedentemente iscritto.