Perché si dice “a tempo debito”

a tempo debito

A tempo debito è una espressione usata quando vogliamo specificare che un certo evento avverrà in futuro ma solo in un preciso momento. Quale? Quello giusto. L’aggettivo “debito” sappiamo avere significato di opportuno, in quanto deriva da un termine latino che significa dovere. In questo caso, parliamo del momento temporale in cui l’evento dovrà avvenire, in quanto sarà quello giusto.

Perché si dice “essere un luminare”

Essere un luminare è una espressione usata in riferimento a persone che hanno comprovate conoscenze ed esperienza in una specifica materia, come possono essere ad esempio la medicina o l’astronomia. La parola luminare ha in origine significato di luce o lampada. L’idea è quindi che la conoscenza di questa persona è talmente ampia e sviluppata da illuminarla e metterla in risalto rispetto a tutte quelle che le stanno intorno, o che si occupano della stessa materia.

Perché si dice “vecchio adagio”

vecchio adagio

Vecchio adagio è una espressione che si usa per descrivere modi di dire e proverbi. Spesso queste espressioni fanno parte della saggezza popolare. Venivano infatti utilizzate in passato, cosi come nel linguaggio comune. Sappiamo che il termine “adagio” in italiano viene usato come avverbio per indicare lentezza. In questo caso però l’origine è differente. Deriva infatti dal latino, e il significato originario è “dire”. Stiamo appunto ripetendo un vecchio detto, un adagio.

Perché si dice “notte di tregenda”

notte di tregenda

Notte di tregenda è una espressione molto particolare usata per descrivere una notte particolarmente cupa dal punto di vista meteorologico o una notte durante la quale si sono verificati eventi che ci hanno scotto o colpito negativamente. Il termine tregenda ha origine latina, e significa passaggio. Nello specifico, esistono leggende dei popoli nordici che descrivono con questa espressione il passaggio di streghe nei boschi per i loro incontri notturni, che avevano lo scopo di preparare malefici con l’utilizzo della magia nera.

Perché si dice “avere misericordia”

avere misericordia

Avere misericordia è un modo di dire piuttosto conosciuto. Si usa per descrivere una situazione in cui si prova pena o compassione per una persona che si trova in uno stato di difficoltà e si cerca di aiutarla. Di fatto serve a descrivere un sentimento positivo che proviamo verso qualcun altro. Esiste però un altro utilizzo che viene fatto della parola misericordia che ci offre una spiegazione molto particolare. Essa infatti veniva usata per descrivere un’arma bianca il cui scopo era quello di dare il colpo di grazia ad un avversario caduto. Ne veniva fatto largo uso durante i combattimenti tra cavalieri che indossavano corazze. La struttura della lama era tale da poter penetrare il metallo. In tedesco la parola misericordia per questo particolare significato viene tradotta con der Panzerbrecher, cioè rompitore di corazza.

Perché si dice “fare le veci”

fare le veci

Fare le veci è un modo di dire utilizzato quando una persona viene sostituita in una attività da svolgere o a livello di mera presenza. Véce è un termine che ha origine dal latino e significa cambio. Proprio per questo motivo chi fa le veci di qualcuno ne prende il posto temporaneamente.

Perché si dice “in pectore”

in pectore

In pectore è una espressione molto particolare che viene usata tipicamente in riferimento ad un incarico, come ad esempio direttore in pectore o presidente in pectore, che non è ancora stato assegnato ufficialmente ma è stato deciso ufficiosamente. L’origine è legata ad una particolare nomina papale, che consente di annunciare la scelta di un nuovo cardinale senza però rivelarne il nome. In Italia si utilizza questa espressione ad esempio durante l’incarico di un nuovo presidente del consiglio, nominato dal presidente della repubblica.

Perché si dice “porre il veto”

porre il veto

Porre il veto è una formula che si sente usare spesso nelle situazioni in cui si sta effettuando una votazione per prendere una decisione e uno dei partecipanti di fatto si oppone alla prosecuzione della stessa, impedendo quindi di stabilire un esito. La parola veto deriva dal verbo latino “vetare” che, come forse avrete già capito, significa proprio vietare. Non è insolito sentire questa espressione nei resoconti giornalistici delle riunioni del consiglio di sicurezza del ONU, durante le quali una delle nazioni blocca una risoluzione perché contraria alla sua applicazione.

Perché si dice “dare in escandescenze”

dare in escandescenze

Dare in escandescenze significa arrabbiarsi improvvisamente con qualcuno in maniera molto evidente. La parola escandescenze ha origine latina, e ha significato di accendersi. Quando pensiamo ad una persona che si arrabbia infatti immaginiamo spesso che diventi paonazza in viso, che si metta a strillare e che faccia gesti plateali. E’ come se appunto si accendesse improvvisamente.

Perché si dice “prendere la comanda”

prendere la comanda

Prendere la comanda è un modo di dire che si usa per descrivere l’ordine che un cliente fa in un bar o un ristorante per chiedere da bere e da mangiare. Tipicamente chi prende l’ordinazione scrive tutte le richieste su un foglio di carta, detto appunto comanda, che servirà poi per ordinare i piatti in cucina, le bevande al banco e per pagare poi in cassa prima di uscire. La parola comanda deriva dal verbo comandare nel senso di ordinare, cioè fare un ordine, richiedere che venga portato a tavola qualcosa.